Novità agli Oscar: un colpo al cerchio e uno alla botte

Oscar 2022

Lunedì 21 aprile l’Academy ha annunciato alcune novità significative rispetto alla prossima edizione della cerimonia degli Oscar, alcune più sostanziali di altre, alcune in ritardo di anni e altre quasi in direzione opposta rispetto alle critiche più recenti.

In risposta alla situazione politica internazionale, e a seguito della recente edizione, l’Academy ha allargato la candidabilità a miglior film internazionale anche ai film di rifugiati o persone in asilo, purché la nazione che presenta il film dichiari lo stato dei cineasti. In altre parole, viene ufficializzato il meccanismo con cui Il seme del fico sacro è stato presentato in rappresentanza della Germania come miglior film internazionale invece dell’Iran. Un atto formale, che non pregiudica il funzionamento della categoria interessata, ma semplicemente un’ennesima presa di posizione per sottolineare l’importanza della libertà d’espressione nella cultura americana, come anche la crescente apertura al panorama internazionale che ha interessato l’evento più atteso del cinema.

Sempre di formalità si parla in merito alla nuova regola che tollera l’utilizzo di strumenti basati sull’intelligenza artificiale sulle performance degli attori. Molto probabilmente si tratta di una mossa in risposta alle numerose critiche seguite alla notizia relativa all’utilizzo di strumenti del genere per il miglioramento della cadenza slava di Adrien Brody e Felicity Jones in The Brutalist, critiche inasprite proprio dalla vittoria di Brody come miglior attore. La regola si presenta come vaga: saranno i membri votanti a valutare quanta parte umana è al cuore dell’interpretazione. In altre parole, l’utilizzo di AI non esclude titoli dalla candidatura. Sembrerebbe quasi che l’Academy abbia provato a coprire una disattenzione della scorsa edizione, mascherando la nuova regola come sostegno alla nuova tecnologia. La regola risulta ancora più insolita se si guarda indietro di appena qualche anno e alle proteste della gilda degli attori e degli scrittori contro l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel processo creativo.

Passando alla regola più discussa e che ha generato l’eco più ampia su Internet, dalla prossima edizione i membri votanti avranno l’obbligo di visionare tutti i film in gara. Obbligo che ha molto sorpreso l’opinione pubblica, in quanto ritenuto scontato. Anche in questo caso le notizie e gli scandali relativi ai film in gara e, ancora di più sui film vincitori, hanno sollevato un polverone che ha probabilmente portato l’Academy a introdurre, finalmente, l’obbligo a visionare tutti i film. Nel corso della scorsa edizione, infatti, la notizia relativa alle dichiarazioni passate di Karla Sofía Gascón e all’esclusione dell’attrice dai tour promozionali per Emilia Perez, ha portato l’attenzione sui cospicui budget investiti dalle distribuzioni per la promozione mirata ai membri dell’Academy, spesso “coccolati” e sviati dalla cronaca e portati quindi a votare sulla base dell’impatto del film piuttosto che dalla sua natura artistica. Similmente, anche nella promozione per gli Oscar di Anora è stato speso un budget due volte superiore a quello per la realizzazione del film vincitore assoluto della 97a edizione.

Infine, l’annuncio di due nuove categorie per la prima volta dopo il 2001. La prima novità sarà introdotta già dalla prossima edizione, la 98esima, con l’introduzione della categoria “Miglior casting”; la seconda entrerà invece in vigore a partire dalla 100esima edizione e sarà il premio per il “Miglior stunt design”, andando così ad ampliare il panorama dei riconoscimenti tecnici, per i quali diversi cineasti – tra cui Guillermo Del Toro – avevano a lungo protestato contro il ruolo marginale a loro riservato durante la cerimonia. Il premio relativo agli stunt risulta quanto mai in ritardo, pensando soprattutto alla vasta gamma di titoli, principalmente americani, che trovano nelle sequenze d’azione il loro nucleo principale.

In definitiva, molte tiepide novità, alcune formalizzazioni e solo poche notizie significative. Tra tutte le novità, quella che genera maggiore curiosità è senz’altro quella relativa all’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Ci si chiede se i membri dell’Academy saranno effettivamente tolleranti sul crescente utilizzo degli strumenti dell’AI, sia in che modo l’industria agirà dal punto di vista produttivo, se approfitterà dell’allargamento di manica del regolamento o se “protesterà” proponendo performance inconfutabilmente reali.

Alberto Militello