Spesso dimenticato o immotivatamente ignorato, Inferno (1980) di Dario Argento è probabilmente una delle opere che rappresentano al meglio la poetica e la visione estetica del maestro dell’horror italiano. Uscito poco tempo dopo rispetto al capolavoro Suspiria (1977), il film ne riprende l’atmosfera e il substrato esoterico proponendosi di fatto come suo vero e proprio …
Il regista statunitense Peter Farrelly è conosciuto perlopiù per i suoi lavori realizzati con il fratello Bobby, spesso caratterizzati da un certo tipo di comicità irriverente e a tratti demenziale, come nel caso di Scemo & più scemo (1994), o dall’aderenza agli stilemi della romcom, di cui Tutti pazzi per Mary (1998) è l’esempio migliore. …
Dov’è la casa del mio amico? (1987) è il primo film della trilogia di Koker realizzata da Abbas Kiarostami, una serie di opere legate dal fatto di essere ambientate nell’omonimo villaggio iraniano. Con una forte ispirazione neorealista, Kiarostami racconta una storia semplice ma dai connotati simbolici estremamente densi di significato, mettendo in scena un’idea di …
La favorita è, ad oggi, il film più atipico di Yorgos Lanthimos. Non tanto per lo stile, la narrazione e le tematiche trattate, quanto per il fatto che per la prima volta il regista greco non ha contribuito alla stesura della sceneggiatura della sua opera (firmata invece da Deborah Davis e Tony McNamara). Se da …
Picnic ad Hanging Rock, cult cinematografico del 1975, è ancora oggi ritenuto un film talmente tanto etereo e puro nella sua rappresentazione dell’idea del sublime (insieme al suo darsi come un’interessante riflessione sul male gaze) da aver persino causato in tempi recenti la produzione di un remake in salsa seriale delle vicende che racconta. L’opera …
Le vite degli altri (2006), lungometraggio d’esordio del regista e sceneggiatore tedesco Florian Henckel von Donnersmarck, è forse il film che più di tutti è stato in grado di rappresentare a dovere il clima paranoide caratterizzante gli ultimi anni della Repubblica Democratica Tedesca (la DDR), insieme al suo contesto culturale. Soffermandosi su un periodo storico …
«Una ragazza, una città, una notte, una ripresa». La locandina di Victoria (Sebastian Schipper, 2015) stabilisce immediatamente le basi di ciò che la pellicola, sostanzialmente, vuole rappresentare. Il film di Schipper, realizzato in un impressionante piano sequenza di 2 ore e 20 minuti circa, racconta una notte berlinese attraverso gli occhi di Victoria (Laia Costa), …
Il 2018 si è da poco concluso ed è giunto il momento fatidico di tirare le somme sull’annata di cinema appena trascorsa. Invece di stilare una superficiale classifica di titoli dei migliori film, si è deciso di proporre, senza alcuna pretesa di oggettività e in rigoroso ordine alfabetico, una semplice lista di alcune delle pellicole …
Dopo Ida (2013), Paweł Pawlikowski torna sul grande schermo con Cold War (2018), film con il quale ha vinto il premio alla regia al Festival di Cannes e con cui ha sbancato gli European Film Awards aggiudicandosi ben 5 premi, tra cui quello per il miglior film. Il regista polacco in Cold War si dimostra …
Parlare di Demonlover (2002) come di un corporate thriller dalle tinte neo-noir equivarrebbe a sintetizzare in maniera grossolana e semplicistica l’indagine sulla desensibilizzazione in alcuni contesti mediali contemporanei svolta da Olivier Assayas con il suo lavoro. Il regista francese stesso, nel tessere l’intreccio della sua pellicola, si muove solo tra i confini dei generi ai …