Aggiornamento tecnologico, human enhancement, ibridi uomo-macchina: il secondo lungometraggio di Leigh Whannell – regista conosciuto soprattutto per aver sceneggiato alcuni dei film di James Wan (tra cui il primo Saw – L’enigmista, dove peraltro interpreta il ruolo del protagonista) – esplora a fondo una serie di tematiche che si legano fortemente alla nostra realtà contemporanea, …
Qualche anno dopo l’uscita di The Witch (2015), Robert Eggers torna a ridefinire nuovamente i canoni dell’horror contemporaneo con la sua opera seconda, The Lighthouse (2019). L’ultimo film di Eggers, inspiegabilmente non ancora distribuito in Italia, è un’operazione cinematografica singolare, che trascende in realtà gli orizzonti di senso tipici del genere per muoversi in territori …
Kiyoshi Kurosawa torna a riflettere sul tema del fantasma in Journey to the Shore (2015), un film a metà tra il dramma e il racconto di viaggio che cerca di razionalizzare il trauma della perdita attraverso un’esperienza di riflessione e di riscoperta di se stessi. Il regista giapponese, invece di riproporre l’immersione nella pura angoscia …
Un anno dopo aver sperimentato con i confini che separano – ma che allo stesso tempo uniscono – i domini del reale e dell’immaginario in Meshes of the Afternoon (1943), Maya Deren continua con il cortometraggio At Land (1944) ad esplorare le enormi potenzialità espressive del medium cinematografico. A differenza del suo primo lavoro, il …
Jeff Baena, regista e sceneggiatore conosciuto soprattutto per aver scritto I Heart Huckabees (2004) di David O. Russell, si muove per la prima volta nella sua carriera in territori narrativi atipici con Horse Girl (2020), film presentato al Sundance Film Festival e distribuito da Netflix. Dopo aver esplorato senza riscuotere un particolare successo il genere …
India Song (1975) è un’opera sperimentale diretta da Marguerite Duras, basata su una pièce teatrale scritta dalla stessa regista francese (tuttavia mai prodotta) che a sua volta riprende a grandi linee alcuni temi già trattati nel romanzo Il viceconsole (1966). Il film, ambientato nell’India britannica degli anni ’30 e le cui suggestioni verranno poi riprese …
Il buco, film presentato lo scorso anno al TIFF e recentemente distribuito da Netflix, è un thriller dalle atmosfere horror che propone una timida ricerca stilistica a fianco ad una critica sociale annacquata e scialba. Il lungometraggio d’esordio di Galder Gaztelu-Urrutia è un’occasione sprecata, un tentativo di rilettura dello scontro dicotomico basso-alto che cerca di …
Eastern Plays (2009) è un film atipico all’interno del panorama cinematografico bulgaro, un ritratto quasi neorealista e in un certo senso poetico sulla contemporaneità, sulle persone ai margini della società, sulla perdita di contatto con l’altro. L’opera prima di Kamen Kalev si apre come un racconto duale che si focalizza inizialmente su due fratelli, Itso …
Il deserto rosso (1964) è forse l’opera più ostica di Michelangelo Antonioni. L’autore italiano espande la propria trilogia dell’incomunicabilità – composta da L’avventura (1960), La notte (1961) e L’eclisse (1962) – con un quarto titolo, il primo a colori, che di fatto ne riprende l’essenza. E ancora una volta, al centro dello sviluppo delle vicende …
1985, Venezia. Ad aggiudicarsi il Leone d’oro al miglior film è un’opera arguta, originale e a modo suo incredibilmente sovversiva. Senza tetto né legge di Agnès Varda è un ritratto disperato di un’umanità che non sembra in grado di visualizzare il proprio futuro, incapace di comprendere il significato della libertà. La protagonista, la giovane nomade …