Archivi dei tag: recensione

“Nausicaä della Valle del vento” di Hayao Miyazaki – Recensione

Nausicaä della Valle del vento

Hayao Miyazaki nel corso della sua lunga carriera ha consegnato alla storia del cinema numerosi capolavori, come Il mio vicino Totoro (1988) e Il castello errante di Howl (2004), insieme ai più acclamati Princess Mononoke (1997) e La città incantata (2001). Allo stesso tempo, un’opera significativa che spesso viene tralasciata nell’elenco dei grandi lavori realizzati …

“Hellraiser” di Clive Barker – Recensione

Hellraiser

Nel 1986 Clive Barker pubblica il romanzo breve Schiavi dell’inferno, una delle opere più interessanti della sua carriera. La capacità dello scrittore inglese di proporre ai suoi lettori una convincente commistione tra la sfera sessuale e l’orripilante, il macabro, il sovrannaturale si presenta nelle pagine del suo racconto attraverso un forte ricorso al show, don’t …

“Stalker” di Andrej Tarkovskij – Recensione

Stalker

Ispirato dal romanzo di fantascienza Picnic sul ciglio della strada (1971) di Arkadij e Boris Strugackij, Stalker (1979) è, in continuità con le opere precedenti realizzate da Andrej Tarkovskij, un suggestivo viaggio teso verso la ricerca del senso della vita: una storia profonda, che come accadeva in Solaris (1972), si posiziona all’interno di un genere …

“Kynodontas – Dogtooth” di Yorgos Lanthimos – Recensione

Kynodontas

Tra i primi lavori di Yorgos Lanthimos, Kynodontas (conosciuto anche con il titolo internazionale Dogtooth) è quello che riesce al meglio a sintetizzare la sua poetica e la sua visione autoriale del medium cinematografico. Vincitore della sezione Un certain regard del Festival di Cannes del 2009, il film si propone come una satira grottesca che …

“La montagna sacra” di Alejandro Jodorowsky – Recensione

La montagna sacra

Guardare un film di Alejandro Jodorowsky non è un’operazione semplice. Innanzitutto, significa entrare nella mente del suo autore, scoprire la sua personale visione del mondo e dell’uomo. In secondo luogo, significa entrare in contatto con uno stile registico imprevedibile, surreale ed estremamente simbolico. Nel caso de La montagna sacra (1973) è necessario in tal senso …