L’atto di comunicare attraverso l’apparato formale di un film rientra tra gli elementi essenziali con cui i grandi autori spesso cercano di veicolare la propria visione estetica e la propria poetica cinematografica. Comprendere il “come” per cercare di afferrare il “cosa”, senza necessariamente scindere tra due piani che vanno pensati come co-esistenti, è una delle …
Stray Dogs (2013) è forse il punto più alto raggiunto da Tsai Ming-liang nel corso della sua carriera, uno degli esempi migliori che ci permettono di comprendere al meglio la sua poetica ed estetica cinematografica. Il maestro taiwanese dello slow cinema concentra infatti nel film intuizioni, temi e percorsi a lui più cari, portando su …
Vive l’amour, viva l’amore: più che un inno, una condizione esistenziale. Il secondo lungometraggio di Tsai Ming-liang, uscito nel 1994, riprende l’essenza slow dal precedente I ribelli del dio neon (1992) in un’ulteriore riflessione sull’essere umano e sul suo essere, stavolta lasciando da parte il contesto proprio della Taiwan dei primi anni ’90 per soffermarsi …
Contesti urbani, alienazione giovanile, slow cinema: il lungometraggio d’esordio di Tsai Ming-liang, I ribelli del dio neon (1992), raccoglie dentro di sé molte particolarità che si dimostreranno poi essere delle componenti fondamentali nel plasmare l’intera filmografia del regista taiwanese. Il film prosegue inoltre la collaborazione tra Tsai Ming-liang e Lee Kang-sheng, sodalizio già avviato nelle …